La comprensione come inizio del cambiamento.
L’amore è oggi , spesso, un discorso di estrema solitudine . Solo le donne non si rassegnano a questo impoverimento e portano avanti in modo marginale e privato un discorso caldo e accogliente sull’amore.
Platone scrive nel simposio che Socrate dovendo affrontare un discorso sull’Eros manda a chiamare Diotima e affidò a lei , femmina e straniera , il compito di parlare dell’amore.
In effetti ci è sempre stata riconosciuta una certa competenza in materia . Così dante nel Convivio dice “ …Donne ch’avete intelletto d’amore …”
In realtà noi donne non siamo più abili ad amare degli uomini, tanti uomini amano e molto . Quello che ci contraddistingue è il sentire. Per noi donne l’amore è inseparabile dall’esistenza , direi che la nostra più profonda realizzazione viene dall’amore e dalla capacità di crescita che l’amore con l’altro ci può dare.
Nella relazione amorosa con l’altro e dai suoi intrecci spesso si forma l’immagine che noi stesse abbiamo di noi.
Le donne l’amore lo raccontano, lo immaginano, lo tramandano, ma soprattutto lo sentono e lo contengono dentro di sé , a dispetto della sordità maschile, nel cui modello di vita spesso c’è l’inconvenienza a dimostrare e a parlare delle cose che sentono.
Gli uomini per differenze sia biologiche che di genere ( modelli di genere completamente diversi che vengono trasmessi) tendono a porsi obiettivi più esterni che interni, mete che sono periferiche e impersonali.
Non credo che gli uomini non soffrano o non amino, semplicemente non hanno bisogno di parlarne, o meglio nella crisi d’amore non vedono una crisi della loro identità in modo così forte.
Una crisi d’amore per una donna coinvolge tutti i piani della sua personalità ed è sentita a tutti i livelli. Un uomo lo vive di più come un fatto esterno. Una donna che perde un amore si sente perduta e forse ha più capacità di mettersi in discussione.
Per questo dico che i percorsi d’amore possono essere per una donna percorsi di crescita anche nel rifiuto.
Attraverso i percorsi una donna può ritrovare quello che Clarissa Pinkola Estes chiamava la donna selvaggia , la parte più profonda di sé che non accetta niente di meglio che essere fedele a se stessa.
Mentre gli uomini andavano a conoscere il mondo noi conoscevamo l’anima,attraverso le note contrastanti della passione.
I motivi delle differenze tra uomini e donne di porsi nei confronti dell’amore sono probabilmente di origine ormonale, sessuale, sociale educativa, genetica.
Anche le donne di oggi soffrono, nonostante i temi siano diversi, nonostante gli archetipi che stiamo trasmettendo alle nostre figlie siano diversi, continuiamo a soffrire per amore molto di più degli uomini.
Ma perché ?
Perché ancora oggi nell’era della liberazione delle donne da stereotipi di genere, nel momento sicuramente fragile di transizione dall’immagine della come donna unica depositaria della sicurezza famigliare, costretta dentro alla casa, suo unico mondo , all’immagine di donna autonoma economicamente , in grado spesso di mantenere da sola i propri figli riusciamo a soffrire ancora per i suoi silenzi, per un bacio mancato, per una telefonata non arrivata ? La sensazione è quella di fuggire senza arrivare…. Forse perché la donna nel ritrovare la sua libertà ,è confusa nei suoi ruoli così diversi e molteplici , ma ha trascurato la sua natura istintiva . In un impeto di ribellione e riscatto ha trascurato di partire cominciando da se stessa.
L’amore nella donna è archetipicamente legato all’aspetto di cura, come si curerebbe un proprio giardino segnato irrevocabilmente nei propri geni dal destino di madre.
Spesso mi sono sentita chiedere “ come faccio a sapere di essere innamorata ?” Il cuore delle donne quando batte , batte molto forte e non ha paura di farlo sentire. E’ praticamente impossibile non accorgersi che una donna è innamorata anche quando cerca di essere per motivi suoi un’abile dissimulatrice.
Le donne oggi imparano faticosamente a non essere prede anche se innamorate, a rispettare se stesse e i propri sentimenti anche se rifiutate, ancora più difficile imparare ad amare se stesse dopo un rifiuto.
Ma quando scoprono la libertà di essere se stesse , quando si riappropriano della loro natura più profonda magari dopo aver sofferto difficilmente l’abbandonano.
L’amore per le donne è una loro fragilità ?
Forse sì perché le donne quando amano si occupano dell’amore , lo coltivano e quindi si concedono.
Quello che manca spesso è riuscire a vedere in ogni storia un nutrimento specifico per l’anima. Perchè solo così possiamo continuare a crescere e a comprendere noi stesse e il tipo di amore possibile per noi.
Seguire la nostra natura più vera significa lasciar morire gli atteggiamenti della psiche che non la sostengono più.
Se rimaniamo troppo a lungo assieme alla parte accudente che è in noi rischiamo di non avere la possibilità di accettare le sfide che la vita ci pone, che in ultima analisi significa porsi un obiettivo raggiungerlo accettando i relativi rischi.
“ La felicità non sta nel stare insieme ad una persona ma nel perseguimento di un obiettivo “ Einstein .
So che questa è più una visione maschile della realizzazione di sé ,ma noi donne dobbiamo imparare a porre come obiettivo l’occuparsi della propria crescita.
Essere forti non significa avere muscoli ,anche se questo può fare la sua parte , ma rimanere ritte di fronte alla vita vivendo attivamente secondo se stesse.
E l’amore è spesso per la donna un percorso durante il quale può scegliere attraverso il fuoco delle passioni, delle idee, del desiderio, delle parole, la sua vera natura, imparando a donarsi preservando il nucleo profondo di sé. Lasciando di volta in volta andare tutto ciò che non fa parte di lei , le cose cioè che sono solo le idee che gli altri hanno sulla sua vita.
Perché l’amore sia un’esperienza piena e costruttiva è necessario che la donna abbia imparato ad amare e a nutrire se stessa e i suoi sogni, imparando a seguire il proprio istinto più profondo.
Bisogna cercare amanti che parlino al nostro cuore a alla nostra anima, in grado di vedere e rispettare quel che c’è dentro di noi, per avere per tutta la vita amici e amanti vicini all’anima. Per farlo è necessario distinguere tra le cose che ci fanno un cenno e quelle che chiamano ad alta voce .
Domandiamoci .
“ Di cosa sono affamata ?”
L’intuito è il messaggero diretto dell’anima .
Per le donne lasciar morire qualcosa che non da più frutti non è contro la loro natura, a meno che esse non siano imbrigliate dalle mancanze del passato e dal senso di colpa o dagli stereotipi tramandati, spesso ancora così forti. Lasciar andare è spesso contro la loro educazione.
L’amante più prezioso è colui che vuole imparare , è colui che non ha paura della donna vera e nuda che c’è in ognuna di noi e sa chiedere alla compagna : “ cosa vuole il tuo io più profondo ?” . Il buon compagno è colui che non si scoraggia e che vuole continuare a capire.
Amare e sentirsi amato è un bisogno relazionale degli esseri viventi, e delle donne in particolare.
Amare l’altro non basta come non basta “essere di sostegno”. Bisogna essere capaci di conoscenza .
Molto spesso le donne commettono l’errore di pensare al compagno come al nostro curatore . Questo avviene quando mettiamo la ferita al di fuori di noi anziché dentro di noi. Dall’altro può arrivare la capacità di conoscere non quella di guarire le nostre ferite.
Per ogni età della donna l’amore assume aspettative , valenza e passaggi differenti che spesso sono terreno di crescita.
Noi donne abbiamo esplorato l’anima entrando nelle sue pieghe senza paura. Spesso però rimaniamo avvinghiate come sirene al sogno segreto , a quello che pone come prezzo la negazione di sè come per potersi realizzare.
E così gli uomini ignari rimangono muti a chiedersi cosa stiamo chiedendo.
“riuscire a vedere in ogni storia un nutrimento specifico per l’anima”
” Perché l’amore sia un’esperienza piena e costruttiva è necessario che la donna abbia imparato ad amare e a nutrire se stessa e i suoi sogni, imparando a seguire il proprio istinto più profondo.”
“noi donne dobbiamo imparare a porre come obiettivo l’occuparsi della propria crescita”
Forse è tempo che io cominci ad occuparmi un pò di me stessa…
By: Elena on febbraio 18, 2009
at 7:19 PM